sabato 23 luglio 2011

Depressione post partum

"Semplicemente così. Quando sei nata tu, tua madre si ammalò di depressione. Capita a quasi tutte le donne. Niente di nuovo. Gli ormoni che hanno lavorato per nove mesi si sono sfiancati a costruire la vita cellula per cellula, tessuto per tessuto, e dopo aver finito il lavoro si lasciano andare. Poi passa. Di solito c'è un marito che fa quel che si deve in questo periodo , oppure dei nonni. Tua madre non li ha avuti. Neanch'io ma avevo la musica" Così la Signora della notte parla del delicatissimo periodo dopo il parto nel bellissimo libro La vita accanto, di MariaPia Veladiano delicato e forte, rumoroso e tagliente come la vita di chi si sottrae perchè diverso, forse troppo vero e sensibile per stare bene al mondo. Ogni tanto si sente parlare della depressione post partum come fosse una malattia, ogni tanto ci arriva eco di una mamma che ha usato violenza verso il prorpio bambino, sono fatti di cronaca, che fanno parlare di sè fino a che serve, fino a che la scena televesiva non li abbandona rapita da altre notizie bomba. Ma non sono casi isolati, non succede sempre ad altre, tutte le mamme vivono, sopratutto con la nascita del primo figlio, un momento di estrema fragilità e delicatezza, la medicina dà la colpa al tumulto ormonale, alla fatica del parto, alla difficoltà di gestire il nuovo nato. In realtà avviene anche dell'altro, tutti i ricordi della primissima infanzia, dell'età della dipendenza di quando eravamo piccoli e indifesi emergono con forza ed assieme ad essi le paure, le delusioni, le mancanze di quel periodo, un'età in cui il ricordo è solo corporeo (il corpo trattiene i segni delle prime esperienze di vita la mente razionale non può ancora farlo). Purtroppo attualmente le giovani mamme non vengono accompagnate a comprendere l'importanza di questo momento, così prezioso per poter così lenire vecchie ferite e paure e per poter porre le basi per una relazione serena con il prorpio figlio. Sono rarissime le possibilità che una mamma incontra di poter parlare delle proprie difficoltà e paure, delle proprie insicurezze difficilmente trova conforto in un esperto consapevole e accogliente e così molto spesso a pagarne è la relazione tra lei ed il suo bambino, allora ecco il pianto eccessivo, le notti insonni, le coliche...ecco i tanti problemi superficialmente addossati ai piccoli e che molto spesso sono invece legati alla relazione tra genitori e bambino. Vorrei far riflettere sull'importanza di un approccio più attento e sensibile al vissuto interiore delle neo mamme e sottolineare quanto il bisogno di spazi di ascolto e di attenzione sia una forma di prevenzione a tanti possibili disagi futuri.

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